È strano come certi avvenimenti trovino una collocazione ben precisa nella mente umana, trascinando dietro tutti i contorni.
Probabilmente la assuefazione al dolore porta come effetto collaterale l’immagazzinare anche il corollario.
Credo sia un modo per stemperare tutti i sentimenti in un mare ben più ampio, dando un significato più blando e meno netto alle emozioni. Un modo per poter confondere la rabbia con un colore, la gioia con un odore e riassumere un intero avvenimento in un sola frase.
Come taluni che dimenticano gli avvenimenti spiacevoli, così io li soffoco, circondandoli di dettagli che rimangono nitidi a discapito dell’avvenimento caratterizzante.
Non è un dono, di sicuro, ma una forma di sopravvivenza.
Lo “scatto” è di Liliana Giannone